(da Area Uisp n. 12)
Sentire la parola "dodgeball" non ha più lo stesso effetto straniante di qualche tempo fa. Sarà complice l'omonimo film comico del 2004 con Ben Stiller, noto in Italia con il titolo di Palle al balzo, ma la disciplina sportiva erede del gioco infantile della "palla avvelenata" sta cominciando ad avere sempre più estimatori anche qui da noi. E per chi invece si trovasse ancora a corrucciare la fronte e a puntare lo sguardo dubbioso in aria al sentire questa strana e impastata parola, vediamo allora di spiegare in cosa consista il dodgeball: due squadre di sei persone ciascuna si affrontano in un campo delimitato da una linea centrale e dalle linee laterali. All'inizio tre palle stanno ferme al centro del campo, in uno spazio di un metro di larghezza denominato "dead zone". Al fischio di inizio i giocatori, che stanno fermi dietro la linea di fondo della propria metà campo, corrono ad accaparrarsi i palloni e iniziano a tempestarsi di colpi da una parte all'altra. Niente paura: i palloni sono di un materiale morbido e innocuo, simile alla gommapiuma. Per il resto, tutto molto semplice: quando si viene colpiti si esce dal gioco; quando si blocca un tiro dell'avversario, questi è eliminato e si ha diritto a far rientrare un proprio compagno; i tiri respinti con il pallone, invece, sono nulli. Vince, ovviamente, la squadra che riesce a far uscire tutti i giocatori avversari.
Si parla di dodgeball in questa sede perché questa disciplina è al centro dell'attuale interesse dell'Area Gioco Uisp dell'Emilia-Romagna: da nuova attività da portare sulle spiagge e nelle palestre della riviera romagnola a strumento di lavoro nelle realtà più problematiche come i campi profughi libanesi o i campi saharawi in Algeria. Dell'attività con i saharawi si è già parlato in un altro contributo pubblicato su questo numero. Diverso è invece il caso dell'attività che è stata condotta in Libano, a Tripoli, nel campo profughi palestinese di Bedawi. "Il campo - racconta Francesco Cicoria, uno degli operatori dell'Area Gioco Uisp Emilia-Romagna coinvolti nel progetto - ha subito una serie di bombardamenti nel 2006 ed ospita una scuola che, per coprire tutte le esigenze di istruzione dei ragazzi, è costretta a fare lezioni quotidiane con un doppio ciclo di orari". Proprio a supporto di questa scuola, dei suoi insegnanti e dei bambini da essa ospitati, si è sviluppato il progetto di cooperazione internazionale che ha visto tra gli organizzatori, oltre naturalmente alla Uisp con il suo settore internazionale, l'Area Gioco insieme al Comitato Uisp di Reggio Emilia, l'ufficio di Cooperazione Italiana in Libano e l'Unwra (The United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East). Al centro del progetto dunque, che ha finanziato per mezzo di una raccolta fondi il rifacimento di un campo da gioco situato di fronte alla scuola, anche la formazione di operatori del gioco e dello sport sul territorio. Tra le attività che sono state svolte, oltre all'orienteering, con all'opera i formatori del Comitato Uisp di Reggio Emilia, appunto il dodgeball. "Come Area Gioco della Uisp Emilia-Romagna siamo arrivati lì - spiega ancora Cicoria - con l'idea di svolgere un corso di formazione su questa disciplina rivolto agli insegnanti di educazione fisica della scuola del campo. Al di là del corso, sono poi state giocate diverse partite in contemporanea con l'inaugurazione del campo e nel complesso l'attività ha riscosso un discreto successo, tant'è che gli insegnanti hanno deciso di introdurla nel novero delle varie attività sportive proposte ai ragazzi". L'impegno dell'Area Gioco si è poi concluso con il contributo economico fornito a sostegno dell'acquisto di tutte le attrezzature tecniche necessarie allo svolgimento dell'attività.
Sono stati circa dodici gli insegnanti di educazione fisica coinvolti nell'apprendimento di questa disciplina che si presta a essere organizzata in qualsiasi condizione ambientale ed è caratterizzata da regole molto flessibili sia per il numero di partecipanti che per il luogo di pratica. "Adesso - conclude poi Cicoria - abbiamo in mente di sviluppare sempre più la diffusione di questo sport a livello internazionale, partendo dalle esperienze in Libano e con i saharawi per giungere a creare un vero e proprio circuito internazionale del dodgeball".
E mentre si sviluppano le strade che porteranno il dodgeball a marchio Uisp in giro per il mondo, va avanti con il progetto delle scuole invernali per bambini anche l'attività nella nostra regione. "Al momento - spiega Marco Maccarelli, responsabile provinciale del dodgeball a Ravenna - abbiamo infatti avviato nel ravennate delle attività con i bambini per avviarli a questo sport. Ci sono stati alcuni problemi organizzativi, relativi al reperimento degli spazi, che hanno indubbiamente condizionato un po' l'avvio di questa attività, ma speriamo di riuscire a migliorarci in futuro. In particolare, la possibilità di vederci confermato lo spazio trovato quest'anno potrebbe permetterci di pubblicizzare al meglio per l'anno prossimo, e con largo anticipo, questa proposta di attività motoria a cui teniamo molto".
Quel che al momento sembra essere partito senza difficoltà è invece il dodgeball in spiaggia, sperimentato per la prima volta tra i lidi ravennati nel corso della stagione 2010 e conclusosi con successo il cinque settembre scorso al bagno "Molo 30" di Marina di Ravenna. "Sicuramente l'esperienza di questa estate ci ha lasciato positivamente sorpresi un po' tutti - afferma ancora Maccarelli - e crediamo che i risultati positivi siano stati determinati anche dalla formula che abbiamo scelto. Piuttosto che far iscrivere un determinato numero di squadre e tenere poi il torneo chiuso - sottolinea l'operatore Uisp - abbiamo infatti preferito che in ogni bagno toccato dal nostro tour si potessero formare, in maniera estemporanea, nuovi team ai quali dare l'opportunità di giocare anche con chi, invece, seguiva tutte le altre tappe".
E nel mentre si ricorda il recente passato e si progetta il futuro, gli operatori del dodgeball Uisp si trovano ad "affrontare" anche la seconda edizione del torneo invernale di dodgeball: una manifestazione che già lo scorso anno ha vissuto una discreta partecipazione, aggregando giovani e adulti dai 15 ai 45 anni, e che, nelle intenzioni degli organizzatori, potrà sicuramente rappresentare un traino importante per l'attività outdoor da svolgere durante l'estate.